In questo articolo tratteremo alcuni attrezzi da lavoro che servono per saldare. In fase da assemblaggio, la saldatura è da considerarsi una delle fasi più importanti. Qualsiasi apparecchiatura elettronica ha praticamente bisogno di qualche saldatura. La qualità delle saldature è determinante per verificare la bontà realizzativa di una scheda elettronica. In commercio possiamo distinguere quattro categorie principali di saldatori a stagno. La prima è quella che comprende i saldatori a pistola.
Questi saldatori hanno caratteristiche ben delineate, come una gran velocità di scaldare lo stagno, una potenza media che si aggira attorno ai 120 W, sono in grado di raggiungere temperature molto alte (fino a 600° C) e riescono a fondere notevoli quantità di stagno. Di solito le saldatrici a pistola vengono utilizzate in molti impieghi, ad esempio per unire assieme due cavi. Non sono invece particolarmente indicate nei lavori di precisione, come sui circuiti elettronici, mentre sono l’attrezzo preferito da chi deve unire cavi e morsetti.
Altre categorie
Nella seconda categoria rientrano invece i saldatori a penna. Sono questi quelli maggiormente indicati nelle saldature di precisione sui circuiti elettronici. Di solito la loro potenza è piuttosto bassa e si aggira attorno ai 30 max 70 W. Alcuni modelli, presentano anche un pulsante per il raddoppio della potenza. Rispetto ai saldatori a pistola che abbiamo appena visto, quelli a penna raggiungono delle temperature molto più basse, che si aggirano attorno i 350/450° C. Rispetto ai saldatori a pistola hanno il vantaggio di essere più maneggevoli e dinamici, con essi possiamo effettuare grandi saldature o piccole saldature di precisione.
La potenza non indica quanto sia efficace un saldatore, poiché per le saldature su una scheda elettronica, la potenza di un saldatore a penna è più che sufficiente a fondere una grande quantità di stagno. I transistor, i condensatori e le piccole resistenza, mal digeriscono le temperature troppo alte, ecco quindi che l’utilizzo di un saldatore a penna diventa obbligato. Nella terza categoria, rientrano le stazioni saldanti. Questo tipo di saldatore ha più di qualcosa in comune con quelli di seconda categoria.
Quali sono i Pro
Il suo vantaggio è quello di essere estremamente delicato e per questo motivo il suo impiego si rivolge sopratutto alle schede elettroniche. La tensione del saldatore è molto bassa (12 o massimo 24 Volt), come bassa è anche la potenza (15 o 20 Watt). Sono ottimi in campo professionale, ma meno indicati in quello hobbistico, dove il saldatore a penna la fa da padrone, anche perché hanno un prezzo molto più basso (mi riferisco a quelli a penna). Infine, troviamo nella quarta categoria i saldatori a gas di butano.
Sono simili ai saldatori a penna, ma con il vantaggio di essere senza fili. Hanno tuttavia, una autonomia limitata, di 15 o 20 minuti con una carica completa di gas. Sono ottimi però, per dei lavoretti “sul posto” dove non abbiamo la possibilità di connetterci a prese elettriche. Per chiudere, va aggiunto che ogni categoria conta pro e contro, l’importante è scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.